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Effetti della immunoterapia sublinguale sulla infiammazione allergica


L'espressione clinica delle più comuni malattie allergiche riflette l'infiammazione allergica e sottolinea che l'infiammazione è l'obiettivo principale delle terapie anti-allergiche.

La immunoterapia allergene-specifica ha un impatto riconosciuto sulla infiammazione allergica, che persiste dopo la sua interruzione, ed è l'unica terapia in grado di modificare la storia naturale del processo allergico.

La tradizionale via di somministrazione sottocutanea è efficace nel modificare il fenotipo delle cellule T allergene-specifiche, passando da una risposta di tipo Th2, caratterizzata dalla produzione delle citochine IL-4, IL-5, IL-13, IL-17 e IL-32, a una risposta di tipo Th1.

Questa deviazione immunitaria è correlata a un aumento della produzione di IFN-gamma e di IL-2, nonché alla anergia o tolleranza delle cellule Th2, quest'ultima correlata alla generazione di cellule T regolatorie ( Treg ) allergene-specifiche, che producono citochine come IL-10 e TGF-beta.

I meccanismi anti-infiammatori osservati durante la immunoterapia sublinguale con dosi elevate di allergeni hanno dimostrato di essere sovrapponibili a quelli della immunoterapia sottocutanea.

Dati recenti ottenuti nelle biopsie hanno indicato in modo chiaro che la fisiopatologia della mucosa orale, ed in particolare delle cellule dendritiche della mucosa, gioca un ruolo fondamentale nell'indurre tolleranza all'allergene somministrato. ( Xagena2008 )

Incorvaia C et al, Inflamm Allergy Drug Targets 2008; 7: 167-172


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